Sappiamo tutti che a Chernobyl è andato qualcosa storto, ma come avrebbe dovuto funzionare un reattore nucleare?
I reattori nucleari sono macchine molto complesse che producono energia utilizzando una cosa chiamata fissione nucleare. Ma per spiegare come funziona, dobbiamo parlare del reattore di Chernobyl e dell’incidente che è accaduto lì.
Allora, nel reattore di Chernobyl, usavano una configurazione chiamata RBMK, che è un tipo di reattore nucleare. Questo tipo di reattore utilizzava uranio come combustibile per generare energia. L’uranio è un materiale molto speciale perché, se viene colpito da un neutrone, può dividersi in parti più piccole e rilasciare un sacco di energia.
Ma nel caso di Chernobyl, qualcosa è andato terribilmente storto. Durante un test, i tecnici hanno commesso un errore e hanno causato una reazione nucleare incontrollata all’interno del reattore. In pratica, la quantità di energia rilasciata è diventata troppo grande e il reattore si è surriscaldato in modo spaventoso.
Ciò ha portato alla fusione del nucleo del reattore, rilasciando enormi quantità di radiazioni nell’ambiente. È stata una situazione terribile e molto pericolosa per la salute delle persone che vivevano nelle vicinanze.
In generale, un reattore nucleare funziona così: all’interno del reattore, ci sono queste barre di combustibile che contengono l’uranio. Queste barre vengono immerse in un liquido di raffreddamento, come l’acqua, che impedisce al reattore di surriscaldarsi. Quando un neutrone colpisce l’uranio, il nucleo si divide in due parti più piccole, rilasciando energia e altri neutroni che possono colpire altri atomi di uranio, creando una reazione a catena.

Fonte: https://study.com/learn/lesson/nuclear-fission-process-example.html
Questa reazione a catena viene controllata attraverso l’uso di barre di controllo, che possono essere inserite nel reattore per rallentare o fermare la reazione nucleare. Nel caso di Chernobyl, a causa dell’errore umano, le barre di controllo non sono state inserite correttamente, il che ha portato all’incidente catastrofico.
Oggi, i reattori nucleari moderni sono progettati in modo molto più sicuro e utilizzano diverse tecnologie per prevenire incidenti come quello di Chernobyl. Ad esempio, molti reattori utilizzano il concetto di “safety by design”, che prevede misure di sicurezza incorporate fin dalla fase di progettazione.
Inoltre, le centrali nucleari hanno rigide norme di sicurezza e protocolli di gestione delle emergenze per minimizzare i rischi e garantire la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente circostante.
Quindi, sì, i reattori nucleari possono essere fonti importanti di energia, ma devono essere gestiti in modo sicuro e responsabile per evitare disastri come quello di Chernobyl.
Vediamo alcune best practice che avrebbero potuto evitare il disastro di Chernobyl
Per evitare il disastro di Chernobyl, diverse precauzioni e misure di sicurezza avrebbero potuto essere adottate. L’incidente di Chernobyl è stato causato da un insieme di errori umani e difetti di progettazione del reattore. Ecco alcune delle possibili azioni che avrebbero potuto prevenire il disastro:
– Progettazione e sicurezza migliorata: Il reattore RBMK utilizzato a Chernobyl aveva una serie di difetti di progettazione, come la tendenza ad aumentare la reazione nucleare invece di diminuirla quando il reattore andava fuori controllo. Migliorare la progettazione del reattore e rendere più sicuri i sistemi di controllo avrebbe contribuito a prevenire l’incidente.
– Addestramento e competenze del personale: Gli operatori del reattore a Chernobyl non avevano ricevuto un addestramento adeguato per gestire situazioni di emergenza e non erano pienamente consapevoli dei rischi associati alle operazioni che stavano svolgendo. Un addestramento più completo e una maggiore competenza del personale avrebbero potuto consentire loro di riconoscere e affrontare meglio i problemi che si stavano verificando.
– Procedure operative: L’incidente di Chernobyl è stato causato da un test mal pianificato e condotto in modo errato. Seguire procedure operative rigorose e condurre test e operazioni in modo adeguato avrebbe contribuito a prevenire l’incidente.
– Sistema di sicurezza di emergenza: Il reattore a Chernobyl mancava di un sistema di sicurezza di emergenza adeguato. Un sistema di spegnimento di emergenza più efficace e una struttura di contenimento più robusta avrebbero potuto limitare la diffusione delle radiazioni e ridurre l’impatto dell’incidente.
– Cultura della sicurezza e trasparenza: Una cultura della sicurezza forte e una maggiore trasparenza nell’industria nucleare avrebbero potuto incoraggiare la segnalazione di potenziali problemi e migliorare la comunicazione tra il personale e le autorità di regolamentazione, facilitando così l’identificazione e la risoluzione tempestiva dei rischi.
– Valutazione dei rischi: Una valutazione accurata dei rischi associati al reattore RBMK avrebbe potuto evidenziare le vulnerabilità e consentire l’implementazione di misure preventive adeguate.
È importante sottolineare che dopo l’incidente di Chernobyl sono state apportate significative modifiche nelle normative di sicurezza e nel design dei reattori nucleari per ridurre al minimo il rischio di simili incidenti.
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